Comunicare nel settore degli integratori alimentari

Comunicare nel settore degli integratori alimentari

È notizia recente l’approvazione del primo codice deontologico destinato alle aziende che producono e commercializzano integratori alimentari, nel quale vengono enunciati i principi generali per una corretta comunicazione con gli operatori sanitari e il pubblico generale.

Il documento, pubblicato dall’AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari), trova applicazione anche nel caso di iniziative promozionali sponsorizzate da imprese che hanno sede fuori dal territorio italiano laddove nel Paese di appartenenza di tali imprese non esista un codice deontologico e, in ogni caso, quando sono coinvolti operatori sanitari che operano in Italia.

Ma sapevi che anche l’UE si occupa di disciplinare aspetti estremamente specifici della comunicazione sanitaria come, ad esempio, le indicazioni nutrizionali e sulla salute, i cosiddetti “claim”?

Claim nutrizionali: conosci le regole UE?

Se il codice deontologico AIIPA invita a “a usare in modo appropriato terminologia, citazioni e menzioni di prove tecniche e scientifiche”[1], l’UE indica addirittura come devono essere comunicate tutte quelle informazioni che riguardano le proprietà nutrizionali e i benefici per la salute riportate sulle etichette degli alimenti e/o nei materiali pubblicitari.

Così, l’indicazione nutrizionale “low energy”, che  sarà resa in italiano con “a basso contenuto calorico”, potrà essere utilizzata “solo se il prodotto contiene non più di 40 kcal (170 kJ)/100 g per i solidi o più di 20 kcal (80 kJ)/100 ml per i liquidi. Per gli edulcoranti da tavola si applica il limite di 4 kcal (17kJ)/dose unitaria equivalente a un cucchiaino di zucchero”. Un prodotto “high fibre”, invece, sarà “ad alto contenuto di fibre […] solo se il prodotto contiene almeno 6 g di fibre per 100 g o almeno 3 g di fibre per 100 kcal.”[2]

Per quanto riguarda le indicazioni sulla salute, un utile strumento è il registro comunitario delle indicazioni nutrizionali e sulla salute. Da una sua rapida consultazione si apprende, ad esempio, che non è possibile dichiarare che “il consumo di olio di oliva aiuta a preservare la salute del sistema cardiovascolare”, ma è lecito affermare che “i polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo”, purché il prodotto contenga almeno 5 mg di idrossitirosolo e suoi derivati per 20 g di olio d’oliva e sia specificato che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 20 g di olio d’oliva.[3]

Per approfondire visita il sito dell'EFSA

Note al testo
[1] Codice deontologico AIIPA Associazione “Nutrizione e Salute” – Gruppo “Integratori Italia”, reperibile qui
[2] Regolamento (CE) n. 1924/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, reperibile qui
[3] Regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione, reperibile qui